Pavimentazioni permeabili: riferimenti normativi e sostenibilità

In Europa negli ultimi 50 anni sono stati registrati importanti cambiamenti ambientali: recente è la notizia che un ghiacciaio sul versante del Monte Bianco sta per collassare a causa dell’innalzamento delle temperature.

Cam 2019

La massa a rischio è di circa 250 mila metri cubi ed evidenzia la necessità di un'azione forte per il clima, per scongiurare il verificarsi di eventi estremi e che rischiano di avere conseguenze drammatiche.

L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale stima che in Italia nei prossimi anni i livelli di piogge estive saranno più bassi del 20% rispetto a quelle attuali. Le precipitazioni dunque saranno meno frequenti, ma anche più concentrate, con perturbazioni distribuite in periodi molto brevi che scateneranno inevitabilmente fenomeni di rischio idrogeologico non indifferente, mettendo a repentaglio centri urbani e infrastrutture.

Precipitazioni

Se da una parte il clima sta diventando sempre più tropicale, dall'altra la cementificazione ha ridotto drasticamente le superfici drenanti naturali, aggravando ulteriormente l'effetto dei cambiamenti climatici.

Strade, piazze, marciapiedi, piste ciclabili e tetti sono nella maggior parte dei casi di tipo non permeabile, fungendo quindi da collettori che aumentano la portata delle acque che affluiscono negli impianti fognari. Le conseguenze sono evidenti: ondate di piena e allagamenti, sovraccarico della rete di fognatura, mal funzionamento degli impianti di depurazione, peggioramento della qualità delle acque defluite.

I Comuni sono molto in difficoltà e alla ricerca di nuove soluzioni urbanistiche e tecnologiche in grado di mitigare i danni.

Scarica la guida sulle pavimentazioni permeabili Ferrari BK

Un problema sempre più urgente ma esistono delle soluzioni?

In Italia un primo aiuto alla risoluzione di questo fenomeno arriva proprio dal Ministero dell’Ambiente che ha introdotto la normativa dei Criteri Ambientali Minimi. I CAM sono i requisiti ambientali da adottare nei servizi di progettazione e lavori di ristrutturazione, nuova costruzione e manutenzione in edilizia e che prevede un uso intensivo di materiali permeabili per la realizzazione di pavimentazioni esterne.

Dopo la loro approvazione (novembre 2017) i criteri ambientali minimi per l'edilizia hanno rivoluzionato il settore delle costruzioni in Italia con l’obiettivo non solo di ridurre gli impatti ambientali, ma di promuovere anche modelli di produzione e consumo più sostenibili e “circolari“. La rivoluzione è anzitutto culturale: a partire dal 07 novembre 2017 (GU n.259 del 06/11/2017) è stata resa obbligatoria l’applicazione totale dei Criteri Ambientali Minimi nelle gare pubbliche di appalto.

Di seguito riportiamo alcuni passaggi del Decreto CAM in cui si fa riferimento alle pavimentazioni permeabili. Abbiamo deciso di analizzarli e confrontarli con le caratteristiche e specifiche tecniche delle nostre pavimentazioni drenanti e filtranti.

Cosa dicono la normativa e i CAM? Le pavimentazioni drenanti sono da preferire.

2.2.3 - “Il progetto...deve prevedere una superficie territoriale permeabile non inferiore al 60% della superficie di progetto (es. superfici verdi, pavimentazioni con maglie aperte o elementi grigliati, etc...)”

Una via alternativa e pulita alla gestione delle acque piovane è rappresentata dalle pavimentazioni permeabili in masselli autobloccanti e lastre. Esse favoriscono il naturale deflusso delle acque meteoriche, riducono l’inquinamento locale e migliorano la sicurezza di auto e pedoni.

Le nostre pavimentazioni permeabili si suddividono in drenanti e filtranti:

Alle prime appartengono Lunix®, Evergreen®, Grigliato®, Ecotraffic®. La capacità drenante è determinata dalla foratura passante (Lunix®, Evergreen®, Grigliato®) o da fughe maggiorate (questo è il caso di Ecotraffic®).

PAV PERMEABILI ES 1

Le pavimentazioni filtranti, come V8-V10®, MacroDrain® e Filtra sono composte da “calcestruzzo poroso”. Questo impasto particolare permette di raggiungere livelli di permeabilità all’acqua equiparabili e addirittura superiori al terreno naturale, pur in assenza di fori. L’acqua così può liberamente percolare attraverso il pavimento senza alterarne la stabilità e raggiungere il sottosuolo.

PAV PERMEABILI ES 2

Le pavimentazioni drenanti e filtranti in masselli autobloccanti e lastre favoriscono dunque il naturale deflusso delle acque meteoriche e consentono di realizzare superfici adatte al traffico veicolare e pedonale nel rispetto delle misure di tutela delle acque, combinando esigenze progettuali ed esigenze normative: i volumi e la frequenza di dilavamento diminuiscono infatti di circa l’80% rispetto ad altre pavimentazioni, quali l’asfalto e permettono di evitare fenomeni quali l’aquaplaning migliorando la sicurezza stradale. Inoltre le soluzioni Ferrari BK si contraddistinguono rispetto alle classiche pavimentazioni grigliate per la possibilità di ottenere il 57% di superficie erbosa (con i moduli Lunix®) e per l’elevato spessore e le fughe maggiorate, in grado di sostenere le sollecitazioni del traffico pesante (Ecotraffic®).

2.2.6 - “Per le superfici esterne pavimentate ad uso pedonale o ciclabile (p.es. percorsi pedonali, marciapiedi, piazze, cortili, piste ciclabili etc) deve essere previsto l’uso di materiali permeabili (p. es. materiali drenanti, superfici verdi, pavimentazioni con maglie aperte o elementi grigliati etc) ed un indice SRI (Solar Reflectance Index) di almeno 29.

Per le aree pedonali e ciclabili, oltre all'utilizzo di pavimentazioni permeabili, in grado cioè di evitare il formarsi di pozzanghere e ristagni d'acqua, la normativa richiede che la pavimentazione sia ad elevata riflettanza solare, ossia con un indice SRI di almeno 29.

Le pavimentazioni Ferrari BK con colorazioni chiare - bianco assoluto, puntinato, grigio venato, terracotta, luserna, roccia vulcanica, giallo reale - rispettano e superano di molto questo parametro. Alti livelli di SRI riducono il fenomeno dell'isola di calore, responsabile dell'innalzamento delle temperature in città.

PAV PERMEABILI ES 3

2.2.8.1 - “Ogni qualvolta si intervenga con la sostituzione di una pavimentazione e non sia praticabile l’impiego di superfici a verde, si devono impiegare pavimentazioni di tipo «freddo», scelte tra prato armato, laterizio, pietra chiara, acciottolato, ghiaia, legno, calcare e optare per gli autobloccanti permeabili.”

La posa dei prodotti Ferrari BK avviene a freddo, a mano o con mezzo meccanico non energivoro, senza emissione di fumi inquinanti o bitumi. La posa avviene direttamente su un letto di sabbia e su una fondazione composta, il più delle volte, da materiale granulare compattato.

Una volta posati i prodotti Ferrari BK richiedono una scarsa manutenzione a differenza del classico asfalto soggetto invece a necessari interventi di rifacimento. La posa a secco è inoltre sinonimo di “riposizionabilità”: questo significa che la pavimentazione può essere smontata e rimontata più volte, evitando la sua demolizione nel caso di manutenzioni ai sottoservizi.

2.4.1.1 - “Almeno il 50% del peso dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati, escludendo gli impianti, deve essere sottoponibile, a fine vita, a demolizione selettiva ed essere riciclabile o riutilizzabile. Di tale percentuale, almeno il 15% deve essere costituito da materiali non strutturali;”

Tutte le pavimentazioni Ferrari BK, comprese quelle drenanti e filtranti, sono riciclabili al 100%. A fine vita il materiale viene recuperato e frantumato per un suo riutilizzo in altri inerti riciclati o in opere stradali, ad esempio nei sottofondi.

In questo articolo abbiamo visto come le pavimentazioni permeabili in masselli autobloccanti e lastre rappresentano un sistema di gestione sostenibile delle acque piovane. Rispetto ad altre soluzioni - come ad esempio il calcestruzzo drenante - presentano numerosi vantaggi sia per quanto riguarda il rispetto della normativa, sia per ciò che concerne la sostenibilità ambientale.

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